PIEVE DI CADORE
Il pittore cadorino Sergio De Bon,
sabato 10 dicembre è ritornato in
Magnifica Comunità. Il suo ritorno non è dovuto ad un libro o a un ricordo del
padre, l’archeologo Alessio De Bon, ma
di un quadro che la maestra Renza Fiori, ha
voluto donare alla Comunità cadorina, perché entrasse a far parte del
patrimonio dei cadorini. La consegna è avvenuta durante la seduta del Consiglio
generale dell’ente. “Ho collaborato molti anni con Sergio”, ha affermato la maestra presentando il quadro
ai consiglieri riuniti, dopo l’introduzione fatta dal presidente Renzo Bortolot, “e sono
sicura che ne sarebbe stato felice. Ho iniziato a collaborare con Sergio De Bon
molti anni fa ed insieme abbiamo organizzato molte esposizioni a fini benefici.
Aveva un grande cuore e vedeva la sua opera come una missione in favore dell’Umanità.
Negli anni abbiamo recuperato gli studi di suo padre il noto archeologo Alessio, per il quale nel 1998 abbiamo
organizzato un convegno di studi a Calalzo. Negli ultimi anni Sergio, mentre si
occupava di grafica e di affresco, ha dedicato
molto del suo tempo ad insegnare le
tecniche pittoriche nelle scuole. Insieme abbiamo scritto libri importanti, tra
i quali la storia della Claudia Augusta Altinate. L’idea di regalare alla Magnifica Comunità il quadro di
Sergio”, ha aggiunto la signora Fiori, “è nato dalla considerazione che quell’opera,
alla quale il pittore si era molto affezionato, era diventata per lui una delle
cose più preziose, da tenere sempre vicina, tanto che erano state molte le
richieste perché la vendesse, ma lui aveva sempre rifiutato. Era dunque l’opera
più significativa ed identificativa per farlo ricordare da tutti i cadorini. E
la Magnifica è il luogo, dove questo ricordo può essere conservato meglio e
visto sia dai cadorini che dai non cadorini. Avrei voluto consegnarlo al
presidente Bortolot, senza farlo sapere in giro, proprio per rispettare la
riservatezza, che era una delle qualità di Sergio De Bon. Ma non è stato
possibile, perché un dono di questo artista alla Comunità, non poteva passare
inosservato, come non è passata inosservata la sua vita e quella della sua
famiglia”. Sergio De Bon è scomparso
il 2 novembre 2013. Il quadro lo aveva dipinto ancora negli anni
’80 e si era molto affezionato, perché
era stata una delle sue ultime opere in olio su tela, prima di passare all’affresco
e alle incisioni. Il dipinto, piuttosto
grande (70 x 70), raffigura il centro storico di Pieve di Cadore, e proprio per
il grande amore che Sergio portava per la sua “Piccola Patria”, lo aveva appeso
ad una parete del suo studio e anche durante i suoi traslochi lo ha sempre
voluto sotto gli occhi”. Sergio De Bon, pittore,
incisore, botanico, archeologo e memoria storica del ‘900, era nato a Legnago, nel dicembre del 1926. Il
padre, Alessio De Bon, era noto come il "rabdomante delle strade" per
aver riportato alla luce centinaia di chilometri di strade romane. Sergio, dopo
aver lasciato gli studi, iniziò la sua carriera lavorativa facendo vari lavori
prima d’imboccare la strada dell’Arte: pittura e incisioni furono le passioni
che l’accompagnarono per tutta la vita. Si sposò con Noemi, ma non ebbe figli e
visse gli ultimi anni da vedovo.