Appello anche a Zaia perchè impugni la legge di Stabilità alla Corte Costituzionale.
Federalberghi Belluno ha raccolto la chiamata alle armi
lanciata qualche giorno fa dal decano degli avvocati pubblicisti veneti, IvoneCacciavillani, e si è fatta promotrice, con la collaborazione tecnica
dell'illustre giurista, di un duplice appello: al Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano e al presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
Gildo Trevisan non ha esitato, dopo aver letto l'articolo
dell'Avvocato veneziano, a contattarlo e a mettere la sua firma sotto la
richiesta al Presidente della Repubblica di non promulgare la legge di
stabilità per violazione della Costituzione nella parte in cui vengono
assegnate nuove competenze e prerogative in materia tributaria alle province
autonome di Trento e Bolzano, aumentando così la sperequazione e il dumping
rispetto alle aziende – nella fattispecie, quelle alberghiere - delle vallate bellunesi.
“Constatare che il
sentimento di sperequazione che l'imprenditore - ma anche il semplice
contribuente - prova “a pelle” di fronte a questi provvedimenti che aumentano
una differenza di regime tra concorrenti trentino-altoatesini e bellunesi è
condiviso e sostenuto da una personalità del mondo accademico quale l'avv.
Cacciavillani mi ha dato di nuovo la forza e lo stimolo a fare qualcosa di
concreto per far cessare questa situazione antistorica.
Se gli accordi dettati da norme di diritto internazionali non
possono essere uniteralmente modificate dal governo italiano, in un momento
come questo, non sia proprio il governo a legiferare contro gli interessi dei cittadini bellunesi nel
non rispetto dei dettami costituzionali”.
Gildo Trevisan non ha esitato, dopo aver letto l'articolo dell'Avvocato veneziano, a contattarlo e a mettere la sua firma sotto la richiesta al Presidente della Repubblica di non promulgare la legge di stabilità per violazione della Costituzione nella parte in cui vengono assegnate nuove competenze e prerogative in materia tributaria alle province autonome di Trento e Bolzano, aumentando così la sperequazione e il dumping rispetto alle aziende – nella fattispecie, quelle alberghiere - delle vallate bellunesi.
“Constatare che il sentimento di sperequazione che l'imprenditore - ma anche il semplice contribuente - prova “a pelle” di fronte a questi provvedimenti che aumentano una differenza di regime tra concorrenti trentino-altoatesini e bellunesi è condiviso e sostenuto da una personalità del mondo accademico quale l'avv. Cacciavillani mi ha dato di nuovo la forza e lo stimolo a fare qualcosa di concreto per far cessare questa situazione antistorica.
Se gli accordi dettati da norme di diritto internazionali non possono essere uniteralmente modificate dal governo italiano, in un momento come questo, non sia proprio il governo a legiferare contro gli interessi dei cittadini bellunesi nel non rispetto dei dettami costituzionali”.